Descrizione
La presenza, vicinissima, della stupenda palladiana Badoera ha certamente ispirato l’ignoto architetto che, riguardando sempre al Palladio, ma soprattutto a quello di una realizzazione più lontana, la Malcontenta, ha tracciato questo piacevole, dignitosissimo edificio che arricchisce Fratta di uno degli angoli più suggestivi del Polesine.
In esso la Badoera è la incontrastata protagonista che tuttavia riesce a realizzarsi compiutamente anche attraverso le altre presenze che la contornano: l’armonica piazza di fronte e Villa Grimani Molin da un lato. Nelle mappe del Catastico veneto del 1775, la proprietà di Villa Grimani Molin risulta essere del nobil uomo Giovanni Francesco Correr. Nel complesso si nota un netto distacco fra la corte signorile e la corte di lavoro. Nella prima spicca l’edificio padronale con due barchesse ai lati, disposte separate e ad esso ortogonali. A differenza della vicina Villa Badoer, orientata in senso est-ovest, la casa dominicale di Villa Grimani Molin è orientata in senso nord-sud, come è consueto per gli insediamenti in villa. Non comprimaria quest’ultima, dunque, ma piuttosto componente attiva e determinante di un insieme che nella sua sintesi raccolta trova pochi confronti nel Veneto.
Il nesso, tra le due ville vicine, pare ritrovare una spiegazione anche nelle affinità di certe decorazioni interne che concordemente la critica attribuisce alla medesima scuola. Infatti sia il Giallo Fiorentino che operò nella vicina Villa Badoer, che il cosidetto pittore “Anonimo Grimani” a cui sono attribuiti gli affreschi di Villa Grimani Molin, provengono entrambi dalla cerchia di Giuseppe Porta Salviati.
Commitente dell’opera è Andrea da Molin, genero del Grimani.
I temi dipinti dall’ “Anonimo Grimani” si ispirano a soggetti già proposti dal Veronese.