Descrizione
La punta di confluenza, fra il fiume Scortico e il Canalbianco, in località Pizzon di Fratta, è un luogo del tutto singolare per paesaggio, architettura agricola ed archeologia industriale.
Come archeologia industriale, sono presenti due importanti manufatti: il primo è un grande mulino (mulinon), l’unico che funzionava ad acqua in una terra completamente piana come il Polesine, sfruttando il dislivello tra lo Scortico e il Canalbianco. Censito nel Catastico austriaco del 1841, fu costruito probabilmente nel XVIII secolo, ed è ora in fase di ristrutturazione con finalità ricettive.
Funzionante fino al 1962, conserva intatto l’imponente macchinario. Il secondo è una conca di navigazione, sostenuta da porte vinciane con finestre tuttora esistenti.
Tali conche sono la testimonianza di una delle prime idrovie polesane, impiantata a metà del XIX secolo e ripercorrente, a livello di trasporto industriale, la via d’acqua già percorsa dai nobili veneziani per arrivare nel ‘500 alle loro Ville di Fratta, tra cui le palladiane Badoer e Grimani Molin.